-10 °C e la neve è di una consistenza sabbiosa quindi non si scivola ed è possibile andare in bicicletta.
I finlandesi si spostano in bicicletta tutto l'anno.
Anche la ragazza della nostra storia, Rebekka (nome di fantasia) è in sella. Sta andando in centro a sbrigare commissioni.
Bella ragazza, Rebekka, specialmente quel giorno con il cappottino nero, berretto e guanti abbinati.
Che gnocca pensa in quel momento Erik (altro nome di fantasia, non crediate), giovane locale alto, biondo bello fisicato dallo sci di fondo e da una quantità di sport outdoor che sta camminando lungo il marciapiede.
Rebekka si rende conto di essere notata da un figo e ricambia volentieri lo sguardo. Pensa, e che gli dico? Lo invito a prendere un caffè?
Erik, resosi conto di essere stato scoperto abbassa lo sguardo. Rebekka lo mantiene concentrata inviando messaggi telepatici: “Dannazione guardami, dannazione sono qui”.
Attimi eterni.
All'improvviso però Rebekka si ritrova di schiena per terra nella neve. Non pensate male, semplicemente con la testa girata non aveva notato un cumulo di neve e ci era andata a schiantarcisi con bicicletta e tutto come succede nei film comici.
Rebekka si riprende, si alza, si toglie la neve di dosso e si guarda intorno. Il figo è scomparso.
Sai una cosa dei ragazzi finlandesi, mi dice Rebekka, sono dannatamente timidi e non hanno il minimo senso del romanticismo.
Da ciò deduco che invece le ragazze finlandesi apprezzano il romanticismo, magari alla maniera nordica, a piccole dosi che non interferiscono con l'assoluta parità sociale dei due sessi.
Certo, le dico, hai ragione, le donne meritano romanticismo. Se mi avesse detto che le donne meritano scudisciate sul sedere le avrei dato comunque ragione.
Chiacchierare con una ragazza ha le stesse dinamiche del pesce all'amo, si dà loro lenza e poi al momento opportuno si riavvolge. Loro sicuramente fanno lo stesso con noi con migliori risultati.
Chiedo a Rebekka, come avviene il gioco della seduzione nel suo paese. Ancora una volta mi fa notare la gente vive come in una bolla che la isola dagli altri. I contatti sono molto rari. Io la pungolo e le dico che una volta in Messico vidi una compagnia di amici che era solita passare serate a chiacchierare scambiandosi carezze e massaggi alla schiena. Fa la boccuccia, anche a lei piacerebbe ma non si può fare in Finlandia.
Le occasioni per fare conoscenza sono tante si va dalle classiche come frequentare un gruppo di amici, un corso, un ambiente di lavoro alle meno brillanti con l'aiuto dei Social Network o squallidamente in discoteca da ubriachi.
Sai cosa sono le “Puma Woman?” Mi chiede. No, rispondo. Nella mia mente compare una donna che fa jogging con le scarpe da ginnastica Puma però credo di essere in errore.
Rebekka mi mette al corrente che una mia amica che si sta laureando in sociologia sta facendo uno studio su di loro, nello specifico sta indagando come queste donne si descrivano all'interno dei Social Network.
Però che cos'è una “Puma Woman”? La Puma woman, (donna puma), è una donna matura che cerca e vive relazioni sentimentali con ragazzi più giovani. Una volta l'età poteva essere considerata un ostacolo per le donne mature (non per gli uomini).
Una “vecchia zitella” non la voleva nessuno oggi vive la propria esistenza da protagonista, ha molte più chance. E' un fenomeno sociologico abbastanza recente. Lo stanno studiando.
Ma torniamo a noi. Secondo quanto mi dice Rebekka, quando nel nord un innamorato dichiara i propri sentimenti, per la ragazza è una specie di shock. E' come se un tizio ti consegnasse il biglietto vincente della lotteria. Dai sospiri al chiaro di luna si passa in tempi rapidi ad un pratico progetto di vita insieme. Ci si sposa e per matrimonio, con tutti i distinguo e le eccezioni, qui si intende un semplice contratto di vita in comune non la coronazione stile favola Disney dell'idillio amoroso dove si è felici per sempre e ci si sorprende quando poi non è così. (Continua...)
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