Parecchi. Nella maggioranza dei casi si tratta però di diari di viaggio di giovani coppie piuttosto noiosi fatti di foto sgranate e pensieri sdolcinati e senza pepe.
“Oggi abbiamo assistito al meraviglioso fenomeno del sole di mezzanotte”
“Io e Laura abbiamo dormito nel Robur dopo esserci tenuti per mano tutta la notte”
Il peggio è quando il diario di viaggio si focalizza principalmente sui bambini a seguito.
“Il piccolo Luca ha vomitato lungo il tragitto, Narvik – Tromso. Ci siamo fermati in una stazione di servizio a comprare delle salviette.”
E le foto?
Bambino con fiordo, bambino sulla main street, bambino mangiando il gelato, bambino al ristorante, bambino addormentato in una stanza d'albergo.
Io non ho figli e quindi non ho questo impulso morboso di mostrare le loro foto al mio prossimo. Per forza di cose sono persuaso che i figli siano fonte di grande gioia per i genitori specie da piccoli quando non ti mandano a quel paese però è una gioia che deve essere trattenuta all'interno della sfera privata.
Sappiate questa triste verità. Chi non conosce i vostri figli non prova nessuna emozione per loro anzi, tutti i bambini si assomigliano e risultano creature bavose, attaccaticce e chiassose.
Solo per educazione si accoglie con entusiasmo la foto di un bambino non nostro.
Però come al solito sto divagando.
Come vi sarete resi conto il mio blog descrive la Norvegia rurale, la vita di paese e le sensazioni di un immigrato (io) alla nuova vita nel nord. Potrebbe quasi risultare utile per chi si accingesse a compiere un'esperienza analoga.
Se siete interessati esistono un altro paio di blog interessanti che mi sento di suggerirvi.
Il primo è di uno studente che ha vissuto a Tromso che vi descriverà la vita godereccia dei campus norvegesi e le abitudini dei giovani locali (cosa che io, confinato in un'area disabitata, non posso approfondire più di tanto).
Il secondo descrive invece la vita di un professionista di successo che ha vissuto due anni a Oslo. Questo blog è ricco di informazioni ed osservazioni interessanti. La persona che lo scrive è molto diversa da me. Intanto ha schei (soldi) perché lavora in una grande multinazionale. Principalmente si lagna del prossimo però in maniera simpatica e ciò che scrive è credibile.
Infine, cercando materiale per voi, o affezionatissimi, ho scoperto che anche Ingrid ha aperto un blog incentrato sulla sua vita di norvegese sportiva e super cool in Australia.
Ingrid è designer multimediale quindi ci sa fare con le foto. Come tutti i designer ha inventato il proprio stile di vestire il cui elemento principe è un berrettino a righe azzurre e bianche.
Scrive brevi post in norvegese (tradotti in inglese per il resto del mondo) quindi credo abbia migliaia di contatti che la seguono nelle sue gite in spiaggia, giornate sugli sci, serate nei pub ecc.
Gran gnocca!
Mi piacerebbe darvi l'indirizzo però l'angioletto che vive sulla mia spalla suggerisce di non farlo.
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