24 luglio 2010

Ti piace cacciare?


Sto pensando alla domanda più frequente che facciamo in Italia per rompere il ghiaccio quando ci troviamo di fronte uno sconosciuto. Forse credo sia riguardo ai luoghi di svago preferiti così la si può etichettare fin da subito.

“Mi piace andare in discoteca” - Truzzo
“Vado allo stadio a vedere l'Hellas” - Teppista.
“Vado in piazza a bere e ballare” - Comunista
“Vado nei localini in” - Cagone
“Vado a feste a casa di amici” - Zuzzurellone, forse anche scroccone.

In Norvegia, specie qui al nord la domanda inevitabile è:
“Vai a caccia? Ti piace pescare?” Se si risponde di sì allora ci si comincia a scambiare storie di caccia e di pesca ricche di aneddoti gustosi.

In Italia, specie negli ambienti che frequento, la domanda “Ti piace andare a caccia?” Risuona come: “Ti piace adorare il demonio?”

Qui d'estate i fiumi pullulano di salmoni e in settembre si apre la stagione delle alci. In ogni capanno degli attrezzi norvegese c'è un equipaggiamento completo per la pesca e in casa un armadio chiuso a chiave contenente le carabine.

I norvegesi cacciano dai tempi dei vichinghi. Una volta ho domandato qual'è la filosofia che guida il prelievo della fauna. Mi è stato risposto che per i norvegesi l'arte venatoria è uno svago non una necessità perché la carne si può trovare facilmente al supermercato. Però in queste vallate è considerato il massimo il fatto di potersi sedere su una roccia e contemplare la natura pescando. Questo elemento è presente anche nella cinematografia scandinava. La classica trama di un film è quella di un uomo solitario che vaga per i boschi, pesca e ritrova se stesso. Non sono film con grandi battute o con dialoghi brillanti bensì opere a ritmo lento alla Ermanno Olmi e con una fotografia eccellente.

I prelievi venatori vengono compiuti in maniera tale da non compromettere l'equilibrio delle popolazioni. Ad esempio è concesso pescare l'equivalente di un solo salmone grande per persona al giorno ed è vietato pescare da mezzanotte alle sei di mattina per dare un'ulteriore possibilità ai pesci di riprodursi e completare il ciclo vitale.

Non ci sono grandi controlli perché la gente ha tutto l'interesse nel rispettare le regole perché vuole pescare e andare a caccia tutti gli anni contando su una fauna sempre abbondante.

Animalisti? Sì, qualcuno, giù a Oslo, dove non ci sono animali. (Continua...)

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