22 giugno 2010

Due gocce di pioggia

Vi chiederete come si preannuncia una giornata schifosa per chi va a lavorare in bosco. Vi rispondo subito: dal ticchettio della pioggia sui vetri delle finestre quando voi siete ancora in armonia perfetta, in un tepore sublime nel vostro letto. Qui in Norvegia puo' piovere anche per tre giorni di seguito...


Sabato sentendo la pioggia ho deciso di prendermela tranquilla. Chi me lo fa fare di andarmi a prendere freddo. Essendo solo, i padroni di casa sono in Spagna, devo anche prendermi cura della casa. La signora la vuole trovare pulita. E vuole tutti i suoi fiori vivi.


Ecco, potevo approfittarne per far pulizia. Scopa un po', pulisci il bagno, dai un'occhiata, butta l'immondizia. Poi mi era venuta voglia di scoprire come si apriva un blog e sono andato su internet ad informarmi. Verso le undici arriva Karl (il nome è inventato).


Karl è un istruttore forestale. Mi ha spiegato che dopo vent'anni di lavoro in bosco ha deciso di prendersi gli appositi brevetti da istruttore. Vent'anni in bosco glieli leggi dalle mani. Dita grosse, unghie coriacee. Quando affila una catena o un disco tagliente beh, doveste vedere quella catena o quel disco. Penetrano nel legno come un bisturi. E soprattutto insegna bene. A me ha insegnato l'uso del decespugliatore forestale. Anche l'esercito a volte lo chiama per addestrare i soldati all'uso della motosega.
Parla inglese lentamente ma in maniera corretta. Scherza ogni tanto, alla maniera scandinava.


E sopratutto non se la tira.


Era venuto ad avvisarmi che doveva scendere in cantina a prendere dei pennelli. (Attualmente sta ristrutturando una casa e qui le case sono di legno).
Mi chiede se mi sono preso il giorno di riposo e io gli rispondo che aspetto che smetta di piovere che probabilmente sarei andato in bosco dopo pranzo.

Pensavo che mi dicesse di essere prudente, che la pioggia rende scivolosi i crinali. Invece lui, con la sua voce tranquilla mi ha chiesto se avessi un impermeabile e che la pioggia si sente di più in casa che fuori.

Ho fatto come diceva Karl.


Ho preso l'impermeabile e sono andato a lavorare sotto la pioggia. Con il casco, le cuffie e la radio accesa, mi si bagnavano solo le mani.
Chissà perché ci spaventiamo della pioggia. Perché quando piove si bloccano le città? Centinaia di macchine sulle strade per la paura di bagnarsi.


Aveva ragione Karl, la pioggia si sente di più rimanendo in casa.

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