24 luglio 2010

E' questione di come si cammina

La settimana prossima qui si parlerà di palanche, signori! Verrà il responsabile della ditta per la quale lavoro e insieme quantificheremo il lavoro fin qui svolto.
La questione economica quindi sarà argomento dei prossimi post.
Oggi vorrei dare delle dritte su come fare buona impressione quando ci si presenta in un nuovo ambiente lavorativo, nello specifico quando si comincia un lavoro senza avere particolare esperienza. Una situazione tipica dei giovincelli del servizio civile, dei tirocinanti e di tutti quelli al primo impiego.

Qualcuno si chiederà se sono abbastanza referenziato a dar lezioni su questo tema. Chissà! Però per diversi anni ho fatto il coordinatore di volontari incontrando ed introducendo al lavoro una cinquantina di giovani provenienti da tutto il mondo. Quindi ci proviamo!

Amara premessa. Non è che seguendo i miei consigli avrete successo al 100%. C'è sempre la possibilità di stare sulle palle a qualcuno anche quando con anima e corpo state trasmettendo segnali di onestà e buona volontà. Certo quel qualcuno sarà certamente un complessato, un sospettoso cronico, uno che va avanti solo a pregiudizi, insomma se vi imbattete in un testa di cazzo c'è poco da fare.

Quasi sempre il primo contatto è una mail o una telefonata. Siccome, abbiamo detto, non avete esperienza puntate sulla motivazione. Il messaggio che deve passare è “Mi piacerebbe davvero tanto collaborare a questo progetto perché mi è immensamente utile per la mia crescita professionale”. Di solito si manda anche il curriculum vitae e in internet sono stati versati fiumi di inchiostro in siti specializzati che insegnano tutti i trucchi per scriverlo bene. C'è sostanzialmente un solo grosso errore che non bisogna fare in questa fase: farsi presentare dalla mamma o dal papà.

Un vecchio detto recita: “Chi vuole fa, chi non vuole manda.” Se avete bisogno di aiuto morale non c'è problema, ma al telefono deve essere la vostra voce quella parla le comunicazioni scritte devono concludersi con la vostra firma.
Bravi siete stati presi! Se c'era un colloquio di selezione (per il quale vi siete preparati leggendo qualcosa in internet, o seguendo i consigli di un amico) lo avete superato, avete sbrigato l'eventuale burocrazia e ora siete a tu per tu con il vostro capo il quale vi spiega l'attività che andrete a compiere.

Se il capo è una persona competente vi parlerà del progetto seguendo questo schema:

· Obiettivi: Migliorare la fruibilità di un'area verde, mantenere un parco ecc.
· Azioni: taglio dell'erba, raccolta dei rifiuti, messa a dimora degli alberi
· Composizione squadra di lavoro: con eventuale presentazione agli altri membri
· Macchine e attrezzi: descrizione dei principali attrezzi con i quali si lavorerà
· Orario di lavoro: quando si comincia, quando si finisce, giorni di riposo ecc.
· Retribuzione: quando c'è.

E' bene che facciate capire che siete interessati sopratutto ai primi due punti del discorso. Se avete dubbi o domande inerenti potete farle. Anche qua siate naturali, non serve atteggiarsi o dimostrare chissà cosa.

C'è un solo errore che non bisogna fare.

Mostrare interesse solo ai giorni di riposo o ai soldi. Sembra una sciocchezza ma più di una volta qualche volontario mi ha interrotto mentre spiegavo gli “obiettivi” per aver delucidazioni sui giorni di riposo. C'era anche chi si spingeva oltre e, senza sapere cosa doveva andare a fare, già era tutto preso a dimostrare che non gliene fregava niente macchinando complicati calcoli del tipo: “Ma se io ho un giorno di riposo posso spezzarlo in due mezze giornate, una attaccarla al sabato dove lavoro solo quattro ore e un'altra il lunedì così vengo solo il pomerggio...” Si trattava di gente anche laureata e che parlava di se stessa come di persona motivata e capace. I loro nomi però non sono stati riportati nell'albo d'oro.

I giorni di riposo solo le ultime cose da trattare.
Al lavoro si arriva puntuali vestiti adeguatamente. Se lavorate in un parco compratevi un paio di braghe da lavoro (costano 15-20 euro) e un paio di guanti. (Ve li darà il capo ma se vi vede arrivare con i vostri vi penserà più “ubicati” nel contesto). Dico questo perché un anno ho avuto volontari del servizio civile che rastrellavano le foglie autunnali con la giacca di piumino del sabato sera e ai piedi un bel paio di Nike bianche. Gli sforzi per non sporcarsi erano maggiori di quelli necessari a svolgere un buon lavoro. Ho avuto anche volontarie che intendevano usare una falciatrice a piedi nudi. (Continua...)

Nessun commento:

Posta un commento