Come si interviene in un dinamismo boschivo senza comprometterlo? Semplicemente seguendolo nelle sue varie fasi che sono in sintesi: spessina (fase di rinnovazione densa), giovane fustaia e fustaia matura.
In fase di spessina si può intervenire con un decespugliatore forestale riducendo il numero dei soggetti e concedendo ai superstiti un giusto spazio vitale.
Quando il bosco compie 30 anni si può procedere ad un primo diradamento. Ossia si va tagliare gli alberi malati, con difetti morfologici (tipo ferite, doppie punte ecc.) quelli che ancora sono troppo vicini. Con gli alberi abbattuti (che sono giovani) si può produrre legna da ardere o carta o cippato.
Quando il bosco compie 60 anni è tempo di un ulteriore diradamento mirato a scegliere i soggetti migliori ed eliminare tutto il resto.
Allo spegnimento delle 90 candeline si può procedere al taglio di sementazione. Sostanzialmente si tagliano gli alberi maturi, quelli da cui otterremo legname da opera e si lasciano solo pochi soggetti ad ettaro, (tra i migliori) che avranno funzione di produrre semi e far ripartire il ciclo.
Il fatto che ci siano pochi alberi comporta che la superficie benefici di più luce favorendo la nascita dei giovani alberi. In questa maniera non abbiamo sconvolto il dinamismo e allo stesso tempo possiamo disporre del legno.
Ai più attenti sorgerà un'osservazione. Se io, diranno, ho trentanni e compro un bosco in fase di spessina potrò compiere lo sfollo subito, il primo diradamento quando compirò 60 anni, il secondo quando avrò 90 anni e porto a casa il legno maturo alla veneranda età di 120 anni, se ci arrivo. Come campo?
Ottima domanda.
Dicevo prima che il nostro intervento deve essere razionale nel tempo (ed abbiamo visto come si fa) e nello spazio. Vediamo come si diventa razionali nello spazio.
Una proprietà forestale, specie qui in Norvegia conta di una vastissima superficie, centinaia e centinaia di ettari (1 ettaro = 10.000 mq).
Immaginate, per farla semplice, che questa proprietà abbia la forma di un grande rettangolo. Abbiamo detto che il bosco matura in 90 anni. Bene. Dividiamo la proprietà (tecnicamente si chiama compresa) in novanta particelle di ugual superficie (chiamiamole particella A,B,C).
Immaginiamo che nessuno abbia toccato il bosco prima di noi e che tutti gli alberi abbiano 90 anni, ossia siano maturi.
Che faccio? Quest'anno vado nella particella A e faccio il taglio di sementazione. Quella parte di bosco avrà quindi 0 anni.
L'anno dopo vado nella particella B e pratico il taglio di sementazione. La particella A avrà 1 anno e la B 0 anni. Così di seguito.
Quando A compirà 5 anni eseguo lo sfollo, l'anno dopo lo faccio in B e l'anno dopo ancora in C.
Quando A avrà 30 anni comincerò con il diradamento e via di seguito.
In pratica con questo sistema di particelle ogni anno avrò del bosco maturo con il cui legno posso
sostentarmi e allo stesso tempo praticherò i diradamenti sulle particelle più giovani. Non lavoro tutto il bosco nello stesso tempo bensì particella per particella che avranno conseguentemente età diverse.
In Norvegia queste fasi si notano con molta facilità. Ci sono pezzetti di bosco spelacchiati, altri più fitti, altri più radi.
Spero di non essere stato troppo tedioso. Chi mi ha insegnato queste cose lo era...
Quello che mi premeva farvi sapere è il fatto che esista un pensiero che regola il prelievo del legno di un bosco anzi è proprio una vera e propria disciplina, si chiama assestamento forestale.
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